Da piccola sono stata cresciuta dalla mia nonna, super cattolica, che mi ha trasmesso un’idea di Dio abbastanza particolare. L’iconografia di Dio per me era rappresentata da un triangolo con un occhio ed effettivamente questa immagine ha rappresentato significati legati al controllo, una visione un poco orwelliana e molto giudicante. Oltre a Dio esisteva nel mondo di nonna il diavolo, a rappresentare la tentazione, il peccato, le cose che non si devono fare. Naturalmente le storie di Gesù sembravano cosa assai diversa, ma non era facile per una bimba comprendere esattamente la situazione, e gli aspetti a contenuto “ossessivo” legati alla religione, che mi sono stati trasmessi, hanno avuto il sopravvento.
Poi sono cresciuta e da adolescente, negli anni ‘70, sono diventata una ribelle. In quegli anni si è concretizzata una svolta anche grazie alla contestazione giovanile; sono state portate avanti alcune battaglie fondamentali che hanno condotto a una svolta nella società e al riconoscimento di alcuni diritti anche nella famiglia. Per me sono stati anni in cui ho messo in discussione tutta la mia educazione e sposato una teoria secondo la quale la religione è “l’oppio dei popoli”. A una proposta nella quale le persone non dovessero lottare per avere una vita migliore, ma si dovessero accontentare di una ricompensa dopo la loro morte, mi sono opposta in maniera feroce rifiutando qualsiasi forma di fede.
Quando molti anni dopo sono entrata nelle stanze di OA e mi è stato detto di credere in un Potere Superiore ho fatto molta fatica a immaginarlo. Per molto tempo ho sperimentato il “come se” e applicando questa formula ho avuto davvero delle sorprese. Proprio non mi riusciva di chiudere quel cassetto che conteneva tutto il cibo spazzatura di cui mi abbuffavo ogni giorno e più volte al giorno fino a quando, quasi per sfida, ho chiesto aiuto al mio PS (immaginando di averne uno). Ed ecco che per la prima volta ho chiuso il cassetto e ho iniziato il mio percorso di astinenza. Così, semplicemente così, ho capito che intorno a me, fuori da me, esiste un’energia positiva che mi può aiutare ogni volta che ne avverto il bisogno. Mi sono chiesta allora quale fosse il mio Potere Superiore e ho capito che si tratta di un’energia che abita l’universo: l’energia della vita, l’energia della natura.
Dentro di me sento scorrere un fiume di energia che ha trovato molti ostacoli nel fluire. Gli ostacoli sono traumi, difficoltà, paure e ricordi negativi che mi porto dietro. Il programma mi ha dato la possibilità di rimuovere questi ostacoli o di aggirarli per lasciare che l’energia scorra in me e porti positività e benessere. Il mio PS è questa meravigliosa energia che abita l’universo e che si instilla nella mia vita mettendosi in comunicazione con la mia anima. Anche nei miei giorni bui ho creduto che in me abitasse un’anima; un cuore puro di forza positiva che è stato sepolto da tanti strati di spazzatura emotiva. Quando riesco a entrare in contatto con questa parte profonda di me, spegnendo i pensieri e concentrandomi su quell’istante, avverto una sensazione meravigliosa di pace e serenità. Pesa 21 grammi la mia anima, ma è potentissima e quando l’ascolto mi rendo conto di essere un piccolo granello di questo magnifico universo e so qual è il mio posto. Purtroppo la vita di tutti i giorni, il dover affrontare incombenze quotidiane, a volte prende il sopravvento e dimentico quanto sia bello e positivo ritagliarmi questi momenti di comunicazione con il mio PS. È solo da lì però che posso trarre tutta l’energia che serve per vivere e lanciarmi nell’esistenza senza paura, lasciando dietro di me l’oscurità e abitando nella luce e nella serenità.